18.

«Ti vogliono al telefono», chiamò la moglie di Julius Schiller attraverso la finestra della cucina.

Schiller alzò gli occhi dal barbecue nel giardino alberato di Chevy Chase. «Ha detto chi è?»

«No, ma mi sembra Dale Nichols.»

Schiller sospirò e posò le pinze. «Vieni a tener d'occhio le bistecche perché non brucino.»

La signora Schiller diede un bacio frettoloso al marito quando s'incrociarono sotto il portico. Schiller entrò nello studio, chiuse la porta e prese il ricevitore.

«Sì?»

«Julius, sono Dale.»

«È successo qualcosa?»

«Mi dispiace disturbarti di domenica», disse Nichols. «Ho interrotto qualcosa d'importante?»

«Solo un barbecue in famiglia.»

«Sei davvero irriducibile. Fuori ci saranno sì e no cinque gradi.»

«È sempre meglio che affumicare il garage.»

«Bistecca e uova strapazzate sono il mio piatto preferito.»

Schiller capì l'allusione alle uova e regolò il telefono su una linea di sicurezza antintercettazioni. «Allora, Dale, che cosa è successo?»

«Hala Kamil. Lo scambio è andato bene.»

«La sua sosia è al Walter Reed Hospital?» chiese Schiller.

«Sotto strette misure di sicurezza, per rendere la commedia più credibile.»

«Chi la impersona?»

«L'attrice Teri Rooney. Ha fatto un ottimo lavoro con il trucco. Non riusciresti a distinguerla dal vero segretario generale se non ti trovassi a naso a naso con lei. Poi abbiamo organizzato una conferenza stampa dei medici dell'ospedale, e hanno parlato di condizioni piuttosto gravi.»

«E la vera Kamil?»

«È rimasta a bordo dell'aereo militare che l'ha portata dalla Groenlandia. Dopo il rifornimento, è proseguito fino al Buckley presso Denver; e da lì, la Kamil è stata trasportata con l'elicottero a Breckenridge.»

«La località sciistica nel Colorado?»

«Sì, ora sta riposando tranquilla nello chalet del senatore Pitt, appena fuori città. Non ha niente di serio: solo qualche livido e un leggero principio di congelamento.»

«Come ha preso questa convalescenza forzata?»

«Finora non ha detto niente. Era sotto l'effetto dei sedativi quando l'hanno portata via dall'ospedale di Thule. Ma starà al gioco quando saprà che lo scopo della nostra operazione è condurla sana e salva al palazzo dell'ONU per tenere il discorso dell'Assemblea Generale. Una fonte attendibile e molto vicina a lei riferisce che intende pronunciare un rovente atto d'accusa contro Yazid, smascherarlo come ciarlatano e fornire le prove delle sue attività terroristiche clandestine.»

«Anch'io ho letto un rapporto della stessa fonte», ammise Schiller.

«Mancano cinque giorni alla seduta inaugurale», disse Nichols. «Yazid non si fermerà di fronte ad alcunché per cercare di eliminarla.»

«Sarà necessario tenerla in ghiaccio fino a quando salirà sul podio», disse Schiller.

«È al sicuro», dichiarò Nichols. «E tu, hai saputo nulla dal governo egiziano?»

«Il presidente Hasan ci sta dando la più completa collaborazione per quanto riguarda Hala Kamil. Cerca di affrettare il lancio delle nuove riforme economiche e di sostituire i pezzi grossi militari con uomini di sua fiducia. Hala Kamil è la sola cosa che impedisce a Yazid di tentare di impadronirsi del governo egiziano. Se i suoi sicari la fermassero prima che il discorso venisse diffuso via satellite in tutto il mondo, ci sarebbe veramente il pericolo che, entro la fine del mese, l'Egitto diventasse un secondo Iran.»

«Stai tranquillo. Yazid non si accorgerà del trucco prima che sia troppo tardi», disse Nichols in tono fiducioso.

«Immagino che Hala Kamil sarà ben protetta.»

«Sì, da una squadra di agenti del servizio segreto. Il presidente segue di persona l'operazione.»

La moglie di Schiller bussò alla porta e annunciò: «Le bistecche sono pronte, Julius».

«Vengo subito», rispose Schiller.

Nichols aveva sentito. «Per il momento è tutto. Torna pure alle tue bistecche.»

«Mi sentirei più tranquillo se ci desse una mano anche l'FBI.»

«Il servizio di sicurezza della Casa Bianca ha considerato ogni possibile evenienza. Il presidente è convinto che sia meglio tenere l'intera faccenda entro una cerchia ristretta.»

Schiller tacque per un momento. Poi disse: «Non combinare pasticci, Dale».

«Non preoccuparti. Ti prometto che Hala Kamil arriverà alla sede dell'ONU a New York in condizioni perfette e piena di fuoco.»

«Me lo auguro.»

«Il sole non tramonta forse a occidente?»

Schiller posò il telefono. Era assillato da un senso d'inquietudine. Sperava con tutto il suo cuore che alla Casa Bianca sapessero cosa facevano.

Dall'altra parte della strada, tre uomini erano a bordo d'un furgoncino Ford con la scritta «Idraulico Capitol - Servizio 24 ore su 24». Lo spazio limitato era ingombro di apparecchi per lo spionaggio elettronico.

La noia aveva incominciato ad assalirli cinque ore prima. La sorveglianza era forse il compito più tedioso, secondo soltanto al guardare i binari mentre arrugginiscono. Uno dei tre fumava, gli altri due no, e non sopportavano l'aria viziata. Erano tutti infreddoliti. Ed erano ex agenti del controspionaggio che avevano dato le dimissioni per mettersi in proprio.

Moltissimi agenti dimissionari o in pensione accettano ogni tanto un incarico per conto del governo, ma quei tre erano fra i pochi che rispettavano il denaro più del patriottismo, e vendevano al miglior offerente tutte le informazioni riservate che riuscivano a scoprire.

Uno dei tre, un tipo biondo che somigliava a uno spaventapasseri, scrutò con il binocolo attraverso una finestra azzurrata della casa di Schiller. «Sta uscendo dallo studio.»

Il grassone curvo sul registratore e con la cuffia in testa annuì. «Sì, ha smesso di parlare.»

Il terzo, che aveva due enormi baffi imbrillantinati, azionò una parabola laser, un microfono sensibilissimo che riceveva i suoni prodotti all'interno di una stanza per mezzo delle vibrazioni dei vetri delle finestre e li potenziava passandoli attraverso le fibre ottiche in un canale audio.

«C'è qualcosa d'interessante?» chiese il biondo.

Il grassone si tolse la cuffia e si asciugò la fronte sudata. «Credo che la mia parte in questa faccenda basterà a pagarmi la barca da pesca.»

«Mi piace avere merce da vendere.»

«E queste informazioni valgono parecchio per l'acquirente giusto.»

«A chi stai pensando?» chiese l'uomo dai baffoni.

Il grassone ghignò come un coyote famelico. «A un imbecille ricco e altolocato che vuole fare bella figura con Akhmad Yazid.»

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